29/06/15

Aforismi e pensieri inceneriti XCVIII




Maitreya, il Buddha del futuro, è rappresentato su una sedia. Un Buddha adagiato al suolo o addirittura eretto sarebbe stato fuori luogo. Nulla di meglio di un illuminato esausto, per raffigurare il nostro inesorabile incurvamento.

           ***

Il primo ad usare il concetto di " alienazione " (apallatrioo) fu San Paolo. Per il Nostro la condizione di alienato si concretizza con lo smarrirsi dell'uomo nello psicologico, nello spazio delimitato contenutisticamente dai fini, da ogni oggetto consumato dialetticamente, in un'interrogazione incessante, senza pervenire a coglierne l'essenza. Al contrario, in una condizione di pieno equilibrio cessano le parole, si è nella Parola che le contiene tutte, nel silenzio che ne è matrice e fine. Lo stesso vale per ogni concetto - giustizia, verità - dissolto perché si pensa come quella cosa stessa. Capovolgendo completamente il discorso paolino otteniamo, per contro, la definizione moderna dell'alienazione. Assistiamo in questo modo al delinearsi di vere e proprie enclave di alienati intenti a giudicare i pochi individui psichicamente integri, colpevoli di perseguire l'estinzione di ogni alterità.

           ***

La primogenitura del suono, tale è la parola divina, fonda ogni liturgia cosmogonica. Il linguaggio sonoro di Bach non si limita a rielaborarla ma ci restituisce il medesimo processo generativo, a ritroso. E' l'inspirare celeste che segue il soffio della creazione.

           ***

Per alcuni individui, mistici difettosi, la solitudine risiede nel terrore di disconoscersi, a scapito del rumore di fondo del creato. Un bel giorno, quest'ultimo, finisce per guadagnare terreno su di loro. Cessando di affidarsi a se stessi, ad altro o ad altri, sono condannati a sfiorare l'abbandono ad una totalità che sentono insostenibile, così come la loro stessa individualità. Dopotutto, realmente solo, è chi si scopre uno sconosciuto senza sapere, fino in fondo, di essere il mondo.