La competizione alberga, con virulenza maggiore, proprio là dove dovrebbero perdersene le tracce.
Quanti consessi, gruppuscoli e conventicole spirituali composti da arrivisti celesti.
Persino nelle regioni battute da una brezza trascendentale tra le più rarefatte
c'è chi guarda all'estasi come ad un avanzamento di carriera.
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Dall'estasi sciamanica all'epilessia a buon mercato dei circhi elettronici.
Dalla malattia creatrice all'agonia ricreativa.
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Scrive Benjamin che ogni opera è la maschera mortuaria dell'idea. Pensiero incontrovertibile il quale può essere esteso all'infinito. Dal linguaggio, ruggine che ossida il pensiero puro, nel suo fulgore originario, sino al sommo avvilimento di cui partecipa questo principio; la Creazione del mondo. Greve sudario deposto sulle luminose vestigia del Nulla.
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Per gli antichi egizi la preghiera adombrava un significato di combattimento e creazione. Il capro con le corna abbassate, predisposte allo scontro, alludeva all'instancabile lotta oratoria tra l'uomo e il divino. Strapparlo dagli abissi ultraterreni, frantumarne i contrafforti celesti era lo scopo della loro invocazione all'Eterno. Nel cristianesimo solo i mistici adotteranno una tale preghiera virile, assediando Dio, sino a prenderlo per stanchezza. Da allora un trionfo di orazioni tenui, di suppliche delicate, inni sussurrati con l'intento di adornare un dio a misura della nostra gracilità spirituale.
Come palliativo si potrebbe almeno barattare l'umano con l'automatico.
RispondiEliminaSogno rantoli d'acciaio.
RispondiElimina"La lingua che vagheggio dev'essere comprensibile fino all'ultima lettera o viceversa del tutto incomprensibile, in quanto espressione di un'organicità suprema, che è la condizione dell'amore supremo. Esistono cristalli che sono trasparenti solo da un unico lato." (E. Junger)
RispondiEliminaNel linguaggio vi è solo debolezza. (Bṛhadāraṇyaka Upaniṣad)
Elimina...tuttavia il pensiero di Jünger è frammento aureo.
Pregare Dio fino a strapparlo dall'inesistenza. Convincere gli atomi delle nostre ridicole ragioni.
RispondiEliminaNuova Chiesa dell' Evangelizzazione Atomica.
Eliminaogni opera è la maschera mortuaria dell'idea....sono d'accordo!
RispondiEliminadal momento che si mostra, l'opera è morta!
questo però non vale per la musica, poichè la musica è un'arte dalle mille facce ...
da ciò deduco che la musica è la maschera che ognuno vorrebbe assumere ...
ciao Simone
A volte ho la sensazione, come scrissi in un lontano passato, che essa non sia che una sublime trasfigurazione ironica del linguaggio, quella suprema. Poi Mozart mi convince, QUASI IRREVOCABILMENTE, del contrario. Bonne masque cara ;-)
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