22/11/12
Aforismi e pensieri inceneriti XXIV
Sulla salma di ogni ideale banchettano i vermi degli idioti.
Mi piacerebbe fare parte di una Gestapo Celeste.
Chissà quante tarme in incognito, sulla porta del paradiso.
Ho innalzato un monumento a me stesso.
E sono subito arrivati i piccioni.
Requiem democratico.
Milioni di cadaveri si recano, di loro volontà, alle urne cinerarie.
Quanti sforzi incommensurabili ha prodotto l'arte nel tentativo
di ri-generarsi al mondo, di inscriversi, orizzonte illimitato, nell'iride di uno stuolo di artisti guaritori volti a riacquistare lo sguardo che fu dei primi uomini e a dispensare unguenti per i nostri occhi di ciechi.
Imparare a disapprendere, avanzare nella regressione poiché la sorgente si svela nel cammino a ritroso.
L'arte sublime polverizza il divenire ed è la cifra capovolta del progresso.
Me taedet ergo sum.
La novità è indubbiamente uno tra gli idoli più imbecilli a cui la massa
offre i propri sacrifici. In luogo di comprendere quanto di perenne e sublime è presente nel vertice dell'arte antica, nella magnificenza dei classici, preferisce attendere l'ultima manifestazione, biodegradabile, dell'indomani.
I rosoni delle cattedrali gotiche sono i mandala dell'ovest, lanterne magiche per proiezioni d'eterno.
La lampada, ahimè, da tempo giace spenta.
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sembra un mandala inciso in vetro di Murano...affascinante immagine, colori che riportano alle cattedrali, alle loro alte finestre istoriate.
RispondiEliminal'ultimo aforisma è un respiro di pelle.
Ciao Carla, è il rosone della cattedrale di Chartres, luogo meraviglioso che ho avuto la fortuna di visitare, purtroppo, solo una volta e molti anni orsono.
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