30/01/12

Aforismi e pensieri inceneriti IV




L'uomo, scimmia decaduta.

Facce, cosce, corpi destinati a disgregarsi. Che sotto la frenesia demente di un'orgia piena di sborra e sangue si annidi l'imperturbabilità dello scheletro non finisce di stupirmi.

Piccole irrealtà radicate nel territorio.

C'è qualcosa di arcaico e commovente, allo stesso tempo, negli sguardi di alcuni anziani, qualcosa che non ci sarà mai dato possedere, noi figli dell'Eterno Presente. Negli ultraottuagenari più intelligenti e sensibili si può riconoscere ancora quella tensione perpetua (anche se rivolta al passato, paradossalmente) di chi ha vissuto gli ultimi rantoli della Storia, tant'è che il loro sguardo, fatto d'altri cieli, attraversa l'orizzonte, le gabbie, le ragnatele e le Reti dove guardiamo noi, piccoli, modesti miopi, ebbri d'immagini velate.

Un'estetica sadica è un tumore fiorito.

Ieri pomeriggio quattro parole con un passante che portava in braccio un bastardino colpito da un ictus. L'avrebbe fatto sopprimere di lì a poco ha detto. Non c'è niente da fare. Ci si può alzare con lo spirito entusiastico o illudersi che basti un po' di primavera in incognito ma l'urlo disperato della materia è sempre ed in ogni dove. Vedānta, stoicismo, cristianesimo...nulla illumina l'insulto sconvolgente che il dolore arreca all'essere.