01/05/16

Aforismi e pensieri inceneriti CVI



É scritto in Zhuang-zi: " L'uomo perfetto è senza io, l'uomo ispirato è senza opera, l'uomo santo non lascia nome ". É la descrizione perfetta del barbone che incrocio, talvolta, nel quartiere dove lavoro. 

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" Corre di morte in morte, chi crede di vedere la pluralità nell'universo " recita un luogo della Brhadaranyaka Upanishad. Il modulo arcaico contempla un dispiegarsi periodico delle parti, rivolte ad un centro, come il mozzo d'una ruota. Una simile adesione respira secondo dettami cosmici, non innova: ed è, forse, la conservazione sacrale di una reale libertà. Perduta la reiterazione pregna di un senso, oggi la serialità non ne implica alcuno; si pensi alla liturgia parodistica della tecnica.
E all'individuo non resta che disperdersi, in una molteplicità di se stesso la quale, lungi dal dissolvere l'io, ne incrementa gli spazi di costrizione e necrosi.

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Man mano che vado avanti trovo sempre più conforto nella lettura di alcuni poeti. Se non è cessata la disposizione ad accogliere una risposta sistematica, appannaggio di altre declinazioni del pensiero, quantomeno è aumentato il sollievo di non riceverne alcuna.

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Alcune insonnie risultano a tal punto strazianti che centuplicano la nostra empatia. Fragilità che assomiglia a un vigore capovolto. E, per quanto in fondo si sappia che siamo noi ad essere fallati, si vorrebbe consolare il più piccolo atomo del suo infinito travaglio. L'insonnia come scorciatoia per una santità posticcia.

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Nel monastero buddhista d'Ivolginsk, posto nel cuore della steppa russa, è esposta la salma del monaco Khambo Itighelov, detto il lama ' vivente '. Secondo il rapporto di diversi patologi, il suo corpo presenta una condizione pressoché incorrotta, malgrado non siano state operate alcune tecniche di mummificazione o imbalsamazione atte a preservarlo. I capelli crescono, il corpo ha la temperatura di 35,3 gradi e pare che, una volta leso, il suo cadavere sia ancora sanguinante. Misto di commozione e disagio, a fronte di una simile caparbietà dell'alito vitale. E se fosse una sorta di ' nirvana organico ', una beata morte inesauribile? Il monaco imperfetto, l'eletto difettoso.