22/10/12

Aforismi e pensieri inceneriti XXI



Scevro di di qualsivoglia nostalgia, tensione catartica o titanismo, privo di sforzo alcuno, egli è già nel divino.
Mozart è la noncuranza di Dio.

Ho una brutta sensazione.
E' già qualcosa.

E' dalle sommità più alte che scorgiamo il vero abisso.
Al di qua, tutto ciò cui possiamo ambire, sono simulacri di vertigine.

Era un eroe come un altro.

Quando crolla un tempio il tempo è sconsacrato.

Crampi Elisi.
I cristiani perseguono il cielo, perseguitandolo.
Alfieri di una beatitudine convulsiva finiscono per contorcersi in Dio.

4 commenti:

  1. Buondì Arthur, ricapito su questo blog e non posso fare a meno di levare il cappello di fronte ad alcuni pensieri soprascritti. In particolare le considerazioni sul benemerito Mozart e sui guasti generati dal sapere (nonostante voglia credere che un sapere improntato sulla saggezza, a detrimento dell'infelicità, possa esistere).

    Ciao

    Michele

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  2. Un sapere di siffatta natura, Michele, è pane per stomaci celesti, alimento di chi ha conciliato gli opposti. Non conosco apparati digerenti adatti a questo metabolismo aureo che trascende ogni cultura e conoscenza; li ho incontrati solo in qualche oriente.
    Grazie del passaggio.

    A.

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  3. " La maggior parte della gente non muore che all'ultimo momento; altri cominciano e si prendono vent'anni d'anticipo e qualche volta anche di più. Sono gli infelici della terra. "
    Questa citazione allora non giunge a caso...

    Michele

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  4. Michele, il dottore sopracitato era affetto dallo stesso male.
    E' ben vero che pochi hanno saputo alleviarlo come lui.

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