12/12/12

Aforismi e pensieri inceneriti XXVI





Sputeremo l'anima.
In faccia al Creatore.

Al centro del nostro labirinto veglia il mostro che è in noi.

Quello squilibrio tellurico del cervello che chiamiamo idea.
Da lì il senso di armonia aberrante trasmesso da alcuni imbecilli, dal rantolo trionfale delle loro esistenze.

Dici metropoli ed è già necropoli.

Esiste una peste poetica propagata da una particolare specie di untori. I suoi bacilli esplodono in stupefacenti, rivelatori bubboni di malinconia.

Sognare un mondo senza guerre è possibile.
Lottiamo insieme per un ultimo conflitto definitivo.

Ovunque casi di immortalità apparente.

Il crepuscolo è la crepa tracciata fra luce e tenebra, tra fede e negazione. E' in quegli interstizi che lo scettico depone le sue uova. Alcune muoiono alla notte, altre lambiscono l'aurora.
Nessuna, tuttavia, dischiude il mezzogiorno.



4 commenti:

  1. Il senso di immortalità dilatato allo spasmo è una delle piaghe delle nostre necropoli, come hai scritto più sopra. Sognare un mondo senza metropoli è impossibile.
    Ciao

    Michele

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  2. Caro Michele, citando un vecchio saggio "Siamo nella gola dell'eone". E i suoi enzimi digestivi non promettono nulla di buono.

    Saluti

    A.

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  3. In-felice citazione, chi è l'autore?

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  4. L'anima bella di Guido Ceronetti.

    A.

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