20/12/12

Aforismi e pensieri inceneriti XXVII






La seconda parusia di Cristo?
Il suo suicidio.

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Compro Oro.
Nell' Età del Ferro.

         
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Ti attenderò in veste da camera.
Ardente.

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Piango miseria anche quando mi sento bene.
E' per non perdere il ritmo.

           ***

Quei periodi nei quali si aspetta il sonno con lo stesso trasporto
con cui una vacca va al macello.
Su quale superficie mi frantumerò il cranio.
In quale olocausto onirico verrò immolato? Per fortuna il risveglio, esumazione sarcastica, provvede a ricollocarci al banchetto della lucidità. Trasfigurati in larve.

           ***

La differenza che passa tra Mozart e la musica terrena è la stessa che distingue l'estasi di Santa Caterina da Siena dal viaggio allucinogeno di un bipede psichedelico.

           ***

Il male è l'ombra del bene dice Simone Weil.
Per questo il fuoco non proietta ombra, essendo luce pura.
Tutto ciò non fa che alimentare il desiderio di un rogo collettivo e risolutore.

         

6 commenti:

  1. io davanti vedo sempre il lago!
    ;-))

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  2. Io le Alpi, ma la concentrazione di materia deambulante trasfigura il paesaggio in una moderna incisione di Hogarth ;-)

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  3. Il sonno è la virtù dei beoti o di qualche più raro saggio. Aforismi brucianti, come sempre.
    Ciao

    Michele

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  4. Anonimo9:47 AM

    Se mi permetti un suggerimento di lettura Arthur:
    Andrea Emo, "Aforismi per vivere. Tutte le parole non dette si ricordano di noi", Mimesis edizioni, 2007.
    Felice natività.
    L.

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  5. " Soltanto l'assoluto e l'universale può morire; noi moriamo in quanto siamo il morire dell'assoluto." Grazie per la segnalazione Luca, l'aria si fa rarefatta e tersa da quelle parti. Ho dato una breve scorsa sul web e c'è n'è abbastanza per rimanere imprigionati nel nitore della sua scrittura.
    Ricambio l'augurio

    A.

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