17/10/13

Aforismi e pensieri inceneriti LX





Il pensiero di Sade si scaglia contro l'egemonia celeste pur mutuandone le forme.
La norma divina, ogni rapporto causale stabilito ex alto, vengono soppressi e capovolti in funzione antropocentrica. A ben vedere, l'ossessione negatrice, la volontà annichilente sadiana, finiscono per cristallizzarsi in legge.
La serialità della violenza si trasforma in nuovo ordinamento del reale.
L'orrore della Legge si fa legge dell'orrore.

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Che mattinata incantevole!
Ho appena visitato le mie rovine.

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Nessuna musica come quella di Mahler evoca un così profondo struggimento per il disgregarsi delle forme. Un autunno sfibrante, una nostalgia dinamica che sembra quasi partecipare alla muta e presente erosione del tempo. Assomiglia ad un'anima che libratasi lentamente e giunta infine al culmine di un'ascensione celeste, non riesca a non volgersi indietro, per un'ultima volta.

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Dalle facce cianotiche che vedo in giro si coglie il respiro di un'epoca.

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Non vedo di buon occhio l'avvento della tanto decantata società multiculturale. L'idea di aprirmi ad un'altra cultura mi sembra ridicola.
Sono più che sufficienti le superstizioni sulle quali è fondata la mia.

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De-creazione responsabile.
Parola d'ordine del prometeo liberale.

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La sua faccia pareva attaccata con lo sputo.
Degli altri.



8 commenti:

  1. Di Sade ho trovato gustoso "La filosofia nel boudoir". Però preferisco di gran lunga un suo "allievo", Luis Bunuel.

    Interessante la sovversione sadica della legge.

    Hai visto "Salò" di Pasolini?

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    1. Sì, è un giacimento aurifero con sempre nuovi filoni da estrarre.
      Dei film di Bunuel ho un debole per Viridiana.

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  2. Sade… Fu Blanchot a dire che egli con la sua opera ci restituisce ”la solitudine dell’universo”. Bataille invece notò come il suo procedere assomigliasse a quello della liturgia, quello della sua prosa è davvero un “rosario” di orrori. Davvero splendidi i tuoi aforismi, complimenti.

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    1. Rinchiusi nell'infinita gabbia della Legge, quand'anche capovolta.
      Grazie Ettore

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  3. Sovviene il saggio di Adorno su Mahler: il Lied von der Erde e le fanciulle che nel lied Von der Schönheit si volgono indietro con teneri occhi pieni di nostalgia ... "un passaggio che in musica compare forse una volta ogni cento anni", dice Adorno. Frammenti di un mondo che non esiste più, preludio ai grandi massacri del novecento. Oggi che rimane? L'orrore senza soggetto.
    Oggi abbiamo superato tutto, perfino Sade.

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    1. Aggiungo la scelta di Visconti in Morte a Venezia. La fame di crepuscolo è figlia del nostro metabolismo perituro. L'orrore che evochi è quanto di più straziante proponga il nostro evo.

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  4. ascoltare certa musica equivale a farsi del male...
    ce ne sarebbe da discutere, su questi tuoi, ma oggi dio vuole riposare...;-))

    a presto

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  5. Datti a qualcosa di minimalista, un distensivo Arvo Part ;-)

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