11/06/12

Aforismi e pensieri inceneriti XIV



Era tra la vita e la morte.
Dalla nascita.

Il fanatismo come ultima, disperata risorsa, surrogato caricaturale della liberazione.
La decisione era presa. Avrebbe perseguito un'ascesi mondana, polverizzato il suo io nella folla.

Solo una preghiera assetata può innaffiare le radici dell'invisibile.

Ha fatto un cameo nella sua vita.

Ai confini dell'io si agitano un mostro e un santo.
Non siamo che le ombre spossate di questi due Soli febbrili.

Digrignava lo sguardo.

Mutili d'assoluto in tram.
Corsa limitata.







5 commenti:

  1. Anonimo10:48 AM

    Mi sto assuefacendo al tuo obituario Arthur. Ingeneri dipendenza. Dovrò rivolgermi al dottor Destouches per degli adeguati palliativi.

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  2. Perché non al suo maestro, il mai troppo compianto Semmelweis? Io, nell'attesa, continuo con i miei piccoli inni alla formaldeide.
    I miei rispetti

    A.

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  3. L'infraregno entomologico come Gerusalemme celeste...

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  4. l'importanza dei nomi...
    il nome è il gheriglio che il guscio conserva.
    ciao!

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