06/01/14

Aforismi e pensieri inceneriti LXVIII




Il suono dell'organo satura lo spazio che separa l'ascoltatore dallo strumento, avvolgendolo in un bozzolo soprannaturale. L'udito partecipa della musica mentre alla vista è occultata la figura dell'organista, sorta di medium, di officiante etereo, arroccato sul dispositivo celeste, intento a decifrare gli oracoli sbuffanti delle colonne d'aria che attraversano le canne. Questa cecità momentanea amplifica l'adesione dell'ascoltatore, dell'orecchio ed anche del corpo, stimolati dall'organo. Verrebbe quasi da dire che esso ci suona.

           ***

Avevo tutte le carte in regola per fallire.
E ce l'ho fatta!

         
          ***

Deve essersi verificato uno scambio di persona.
Qualcuno è nato al posto mio.

          ***

In Es 3,14 la tradizione ebraica traduce le parole divine, rivolte a Mosè dal roveto ardente, come " Io sono colui che sarà ", in luogo del più diffuso " Io sono colui che è ". Su uno slittamento come questo si fonda la tragedia ebraica. Un Dio diveniente, differito, lontano dall'immutabilità classica, a immagine e somiglianza di un popolo di nevrastenici. Un Dio irrequieto sul quale modellare le proprie angosce e la propria ansia di innovarsi, di erigere sempre nuovi sistemi, per poi abbatterli. Un insoddisfatto immerso in un'eterna, quella sì immutabile, adolescenza.

       

8 commenti:

  1. Fallire bene e in grande. Un grande fallimento - come quello di Federico II di Svevia - supera in brillantezza etico-estetica il più rutilante dei successi. Siano stramaledetti Calvino e la civiltà borghese tutta.

    RispondiElimina
  2. Già il sommo fiorentino prefigurò il morbo mercantile a venire.
    Ulcere col codice a barre.

    RispondiElimina
  3. senza dubbio hai buone nozioni di Buddismo zen che mi piace scoprire leggendoti ...
    riguardo al lezzo potrebbe anche trasformarsi in profumo...
    il profumo del risveglio!;-)
    è curioso come il decretare un pensiero faccia si che si riveli anche il suo retroscena
    parli di fallimento e subito mi viene in mente il successo!
    attrazione dei contrari!
    ciao mio caro :-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ho qualche nozione che sono, ovviamente, incapace di rendere viva ;-) Ciao Carla

      Elimina
  4. Il sesto giorno ti fu sottratta pure una costola.
    Sono operazioni che sfiancano.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Millenni di riposo non sarebbero sufficienti.
      ;-)

      Elimina
  5. Anonimo12:09 PM

    Quanto mai raro, in tempi di analfabeti e fanatici della "comunicazione", sentire l'ammonimento di Agostino. Tento, invano, di fermare il diluvio di carta che mi frastorna la mente, sconquassa l'esistenza. Il fatto è che, senza uno scudo di scritture (e senza lo scudo della Scrittura, in primis), mi troverei davanti l'angosciante grumo di nulla che è la mia vita. Che è la vita.

    Un caro saluto.

    RispondiElimina
  6. Un analfabetismo di - eterno - ritorno investe periodicamente quello scaracchio tremante detto uomo. Per fortuna c'è chi veglia, in attesa della notturna venuta del ladro. Grazie della visita, monaco.

    RispondiElimina