27/01/14

Aforismi e pensieri inceneriti LXX






Il ricordo dell'Eden non è svanito. La felicità organica che trasuda da alcuni ritardati mentali ne è la prova.
Il Paradiso? Un Centro Diurno perenne.

           ***

La morte di Hiroo Onoda, " l'ultimo giapponese ", sancisce il progressivo spegnimento del mitologema eroico. Non c'è da meravigliarsi che un Occidente piagato dal disincanto abbia guardato, e guardi ora ad Onoda nel momento del trapasso, come al residuo terminale di un fanatismo e di una devozione arcaici, finanche con ironica superbia. La sua fedeltà, all'opposto, partecipa di un'adesione alla norma, nello specifico quella del culto solare imperiale, che è testimonianza di una libertà superiore, incomprensibile per chi sopravvive tra le rovine di una Legge capovolta. Una vita che s'invera mediante il sacrificio, richiamandosi a un criterio assoluto, riluce nel buio cimitero della Storia.

           ***

Tra i piaceri della conversazione il più intenso è indubbiamente l'arrivederci.
Il solo pensiero che possa essere l'ultimo riempie l'animo di un sollievo commosso.

           ***

Al bodhisattva Avalokitesvara la realizzazione di un completo stato di Buddha sarà preclusa sino a quando l'ultimo filo d'erba sarà redento. Vista una probabile assenza di quest'ultimo, ripiegherà su un pannello di eternit.

           ***

In un recente articolo, si evidenzia come il bus nel quale Chris McCandless trascorse i suoi ultimi giorni in Alaska sia divenuto meta di pellegrinaggio. McCandless morì nel vano, patetico e commovente tentativo di replicare l'archetipo dell'eroe americano in lotta con lo spazio sconfinato. Fuori tempo massimo, come già lo era la beat generation, lontana dal vitalismo onnivoro di un Jack London, pioniere samsarico per necessità ineluttabile. Il culto devozionale per McCandless ha un sapore tragicamente ironico. In un mondo despazializzato, la cui vastità annichilita è scenografia dell'umana miseria da almeno un secolo, ciò che viene venerato è ormai il simulacro dell'eroe primitivo, il suo ed il nostro fallimento.



6 commenti:

  1. Se non ricordo male l'origine di mens può essere fatta risalire, via sanscrito, a una parola che significa Luna. Era in base alle fasi sempre diverse e sempre uguali della Luna che l'uomo ha cominciato a "mens - urare" l'esistenza e, di riflesso, sé stesso.Non mi stupisce questo legame con la montagna e tutto il resto. Potere di una vocale e qualche consonante. Dai grugniti a Dio.
    McCandless, invece, parte da Dio per arrivare ai grugniti. In un'epoca confusa come questa non è sorprendente.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ricordi bene Massimo, mi sono documentato al proposito.
      Hedysarum mackenzii è il nome, alquanto bislacco, dei semi che causarono la dipartita del Nostro.

      Elimina
  2. La visibilità che determina il visibile, la cecità a partire dalla quale l’occhio vede... Merleau-Ponty, se ben ricordo.
    Convergenze inattese.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Confluenza che ha un certo fascino; oggi va per la maggiore il primate della percezione.

      Elimina
  3. . *La visione comincia dove l'occhio si dissolve.*

    è bellissima!

    a presto Simone

    RispondiElimina